Dagli interinali al Jobs act e il balletto sul salario minimo: Così in 30 anni la sinistra ha voltato le spalle ai lavoratori (e ora corre ai ripari)
di Franz Baraggino
Articolo pubblicato sul Il Fatto Quotidiano.
Tre decenni all'inseguimento di una flessibilità che doveva favorire la crescita e l'occupazione. E che invece ha indebolito la contrattazione collettiva, impoverito i salari e ha reso i lavoratori più ricattabili. Secondo l'avvocato del lavoro Vincenzo Martino, una parabola che è nel patrimonio genetico del Partito democratico, coerente con la riforma di Renzi e le occasioni perse sul salario minimo
“La sinistra deve smettere di far abbassare l’asticella nel lavoro”. E’ l’epilogo del video, ormai virale, in cui una giovane ingegnera edile demolisce il “sistema” incapace di riconoscere paghe adeguate. E di quel sistema considera responsabile la Sinistra italiana. Eppure non bastano più nemmeno i 28 anni di questa lavoratrice a riassumere la parabola discendente del rapporto tra i partiti del centrosinistra e il mondo del lavoro, tanto è lungo l’elenco di riforme, ma anche di occasioni mancate, che lega quell’area politica alla precarizzazione e all’impoverimento di chi vive del proprio stipendio. “Oggi il Partito democratico è sicuramente il principale responsabile di questa situazione”, commenta l’avvocato Vincenzo Martino, giuslavorista e decano delle battaglie per i diritti del lavoro. E aggiunge: “L’occasione per una legge sul salario minimo c’era, l’hanno lasciata scappare”
Il Pd oggi è in cerca del suo nuovo segretario e i principali candidati, Bonaccini e Schlein, rimettono in discussione il recente passato, dal Jobs act alla natura stessa del partito, che secondo il governatore dell’Emilia Romagna deve essere “più popolare“. Insomma, un cambio di rotta che legittima chi sostiene che il partito avrebbe tradito il suo mandato e i in particolare il mondo del lavoro. Ma si tratta davvero di tradimento? O quelle scelte sono il frutto di un patrimonio genetico già presente al momento della sua fondazione? Tocca riavvolgere i nastri. Già negli anni novanta è la sinistra al governo di Dini, Prodi e D’Alema a insistere sull’eccessiva rigidità del mercato del lavoro, che il cosiddetto Pacchetto Treu del 1997 si propone di “svecchiare” a partire dall’introduzione del lavoro interinale, oggi in somministrazione. Ma si metterà mano anche ai contratti a termine ampliando le possibilità di prorogarli e alla decontribuzione del part-time.